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Matteo Miceli
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Recordman mondiale di traversata atlantica con
catamarano sportivo di 20 piedi senza assistenza
da Dakar a Guadalupe nel 2004/2005, velista
italiano dell’anno nel 2007
Via Federico Paolini 113, a Ostia. È qui che il
15 dicembre 1970 nasce Matteo, terzogenito della
famiglia Miceli cui si aggiungerà, tre anni
dopo, Martina oggi campionessa olimpica di
pallanuoto. La sua è una famiglia numerosa, ma
molto unita, che trova sul litorale romano la
possibilità di realizzare concretamente la
passione sportiva che anima ognuno di loro.
Matteo dimostra subito di avere due profonde
passioni: la vela e il mare. Ancora non cammina
e già ha il suo posto a bordo del Flying Junior.
Le uscite in barca si susseguono, prima seguendo
i pazienti insegnamenti del padre Enrico, poi
frequentando i corsi di vela della Lega Navale,
a Ostia d’estate, sul Lago di Bracciano
d’inverno. A nove anni scopre il windsurf e
riceve dallo zio la sua prima tavola, un Ten
Cate di 18 chili lungo più di 3 metri. Questa
disciplina gli fa provare un’ebbrezza indicibile
che lo accompagnerà per tutta l’adolescenza, ma
ha anche il merito di fargli scoprire la sua
grande manualità. Inizia facendo piccole
riparazioni e via via si cimenta con le basi
della costruzione nautica.
Dalle tavole da surf e le derive Matteo compie i
suoi primi passi come operaio specializzato,
passando dalle sperimentazioni con vetroresine e
carbonio alla sua prima avventura
imprenditoriale come giovanissimo costruttore,
dall’insegnamento all’attività di broker, per
giungere infine a compiere vere e proprie
imprese sportive e grandi navigazioni. Un
percorso che, allora come oggi, è sempre
costellato di traguardi. Nel lavoro, è stato
prima apprendista, poi dipendente, infine socio
titolare dei Cantieri d’Este, a Fiumicino dove
oltre a costruire, continua a sperimentare
sempre nuovi materiali e tecniche.
Sul piano sportivo, nel 2005, affronta con
Andrea Gancia un’impresa che lo fa emergere tra
i velisti moderni: con Biondina Nera, un
catamarano non abitabile di 20 piedi da lui
costruito, compie la traversata atlantica
facendo registrare il record mondiale.
Nel 2007, sempre con Biondina Nera ottiene un
nuovo record di traversata, ma questa volta in
solitaria: dalle Canarie alla Guadalupa in 14
giorni, 17 ore e 52 minuti.
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Preparazione atletica e psicologica, tecniche di
gestione della fatica, training per il controllo
del sonno, studio minuzioso delle condizioni
climatiche, capacità di adattamento, valutazione
dei possibili imprevisti, alimentazione
razionata, massima attenzione e costante
assistenza da parte di un’equipe di tecnici e
meteorologi. Sono questi gli ingredienti
necessari a un viaggio che non è solo attraverso
il mare, ma anche attraverso se stessi.
Ora Matteo si prepara a misurarsi con due nuove
sfide: prendere parte con la famiglia Schwörer
alla Scalata dell’Everest - Top to Top. E poi, a
ottobre 2012, sarà la volta del Roma Ocean World
una regata in cui Matteo Miceli affronterà per
la prima volta il giro del mondo da Roma a Roma
in solitaria senza assistenza. Un’avventura che
vedrà come co-protagonista EstEco, la barca di
nuovissima generazione che realizzerà sempre nei
suoi Cantieri Navale d’Este lì dove ha costruito
il suo primo Class40. Affrontare questo viaggio
verso il futuro con una barca “eco-sostenibile”
potrà tradursi, per chi vorrà intendere, in un
significativo messaggio in favore di nuove
soluzioni energetiche. |
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